giovedì 4 novembre 2010

Hlubokà – Il castello degli Schwarzenberg


INTRIGHI, TRADIMENTI, GELOSIE SULLO SFONDO DELLA BOEMIA – Anche se oggi non ne mostra quasi traccia, il castello fu eretto sulle fondamenta di una rocca reale del Duecento, data in pegno, alla fine di quel secolo a Zawisch von Falkenstein. Questi aveva sposato la vedova del re Ottocaro II e, come consigliere del figlio di lei, Venceslao II, governava dietro le quinte la Boemia. Il suo tentativo di restaurare l’impero boemo, con velleità espansionistiche, suscitò preoccupazioni all’estero, mentre il suo potere allarmava i nobili locali. Un abile intrigo portò al suo arresto e infine alla decapitazione davanti al castello di Hlubokà nel 1290.

Hlubokà, il “monte delle Donne”, porta nel nome il proprio destino. Nell’Ottocento fu infatti rimaneggiato dalla principessa Eleonora, moglie di Giovanni Adolfo II, che lo trasformo, con molte libertà, sul modello di Windsor ispirandosi all’architettura Tudor, secondo il gusto dell’eclettismo ottocentesco.




Per proteggere le foreste lungo le frontiere i sovrani fondarono una vasta rete di fortezze di guardia con pattuglie armate fisse. Anche Hluboká faceva parte del sistema di difesa reale, dal XIII secolo. Un castello gotico di dimensioni non troppo grosse come questo veniva frequentemente sottoposto a ricostruzioni e spesso veniva dato in pegno. Il castello Hluboká allora è stato ricostruito alla fine del XVI secolo dai signori di Hradec. L'aspetto attuale è uscito dal conte Adamo Schwarzenberg. Dagli eredi di quest’ultimo, nell’anno 1661, Jan Adolf I di Schwarzenberg ha comprato la signoria, e la sua famiglia possiederà il castello per i successivi 280 anni.


Hlubokà è uno dei maggiori esempi di una tendenza assai diffusa nell’Ottocento: quella di ricreare un medioevo da favola, del tutto inventato e improbabile, sulle tracce di quello vero (o talvolta direttamente dal nulla). E’ un gusto che pervase l’intera Europa. Tuttavia trovò il suo terreno più fertile nel mondo germanico e francese, dove più frequenti erano le testimonianze del medioevo e dove le forme medievali “facevano nobiltà”.




Sala di Ricevimento, con il ritratto della principessa Eleonora sopra il camino è la più grande sala del castello, ovvero la biblioteca, ornata da un pregevole soffitto a cassettoni.


                                                                   Stanza da letto


  
Un dettaglio dalla stanza di Lettura

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