martedì 7 dicembre 2010

Durnstein – La prigione di Riccardo Cuor di Leone


Durante la Terza Crociata, il re d’Inghilterra, Riccardo Cuor di Leone, dopo una violenta lite con il duca Leopoldo V d’Austria lo cacciò. Nel 1193, quando il re, di ritorno dalla Terra Santa, passo per Austria, dopo aver fatto naufragio nell’Adriatico, fu imprigionato da Leopoldo V nella fortezza di Durnstein.


L’ASSISTENTE DI CUCINA CON UN ANELLO D’ORO – Costruita tra il 1140 e il 1146, la fortezza di Durnstein fu una delle prime strutture fortificate errete in Austria nel medioevo, ma non venne mai abitata stabilmente. Fu parzialmente distrutta nel 1458 dalle truppe dell’imperatore Federico III, e in modo più devastante durante la guerra dei Trent’Anni, alla metà del XVII secolo.
Nel 1192, Riccardo Cuor di Leone attraversava l’Austria di ritorno dalla Terza Crociata in Terra Santa, scortato da un piccolo gruppo di cavalieri, vestiti con laceri indumenti da pellegrini, per non suscitare troppa curiosità. Nella Markplatz di Vienna uno di loro fece un acquisto, estraendo incautamente un sacchetto pieno di monete d’oro per pagare. Questa svista provocò la perquisizione dell’alloggio in cui risiedevano i falsi pellegrini. Qui fu sorpreso un assistente di cucina con un anello d’oro, sombolo reale, al dito: era Riccardo Cuor di Leone.


LA VENDETTA DEL DUCA – Il re fu catturato e imprigionato a Durnstein per ordine di Leopoldo V di Babenberg, duca d’Austria e di Stiria, il quale aveva con Riccardo un conto in sospeso: l’affronto di essere stato cacciato dalla Terza Crociata. Riccardo fu liberato solo due anni dopo e non prima di aver versato la favolosa somma di 150 000 marchi a titolo di riscatto. Secondo una legenda, non da tutti condivisa, pare che alla liberazione di Riccardo Cuor di Leone dalla prigionia abbia contribuito Blondel de Nesle, un troviero piccardo che frequentava assiduamente la corte di Leopoldo V per le sue canzoni di argomento amoroso.

UN FIGLIO ILLUSTRE E “GLORIOSO” – Alla morte di Leopoldo V, nel 1194, Leopoldo VI ereditò dal padre, la Stiria e, nel 1198, l’Austria dal fratello Federico I. iniziò cosi l’ascesa, che lo avrebbe portato a essere ricordato per lo sviluppo civile ed economico del Paese. Ma anche per la fama di valoroso combattente, che gli valse l’appelativo di “Glorioso”. Partecipò alla lotta per il titolo imperiale appoggiando Federico II, e dopo la vittoria di quest’ultimo, ne sposò la figlia, ottenendo il titolo di vicario imperiale. Svolse attività diplomatica, adoperandosi per ristabilire i buoni rapporti tra Federico e il papa Gregorio IX. La sua vera passione era la vita militare: nel 1212 combattè in Spagna contro i Mori. L’anno successivo partecipò alla crociata contro gli albigesi  e, tra il 1217 e il 1219, lottò contro gli infedeli in Siria e in Egitto.


INTRIGHI…. IN STILE MEDIEVALE – Riccardo I, detto Cuor di Leone, naque dall’unione di Enrico II re d’Inghilterra ed Eleonora d’Aquitania, nella prima metà del XII secolo.
Fra il 1173 e il 1174 lottò contro il padre, per motivi di successione. Nel 1188, mentre il padre era in guerra con il re Filippo di Francia, Riccardo si schierò a fianco di quest’ultimo, e dopo la morte di Enrico II, nel 1189 si proclamò re. Tra i condottieri della Terza Crociata, nel 1192 fu costretto a lasciare la Terra Santa, per tornare in Inghilterra e affrontare gli intrighi orditi dal fratello Giovanni Senza Terra, con l’appoggio del re di Francia Filippo Augusto. Naufragato nell’Adriatico, Riccardo fu imprigionato in Austria da Leopoldo V, che lo  consegno poi a Enrico VI, imperatore di Germania. Enrico lo liberò solo dopo averne ricevuta una sottomissione molto formale e un riscatto altissimo. Tornato in patria due anni dopo, Riccardo domò facilmente la ribellione interna e, successivamente combatte vittoriosamente contro Filippo Augusto. Morì però nell’assedio del castello di Chàlus. Simbolo del perfetto cavaliere medievale, le geste di Riccardo Cuor di Leone furono esaltati da poeti e cantori, che ne fecero un personaggio leggendario.


A OGNI ETA’ LA SUA DIFESA – Si può datare un castello osservando quali sono i suoi principali apprestamenti difesivi. Quelli più antichi (sec. X-XIII) si affidano alla posizione sulla cima di un colle e allo spessore delle muraglie. Quelli successivi (sec. XIV-XV) più che alla posizione e alla fortificazione si affidano all’altezza, che aggiunge forza ai proiettili lanciati dalle mura, e alla oculata disposizione delle torri, collocate in modo d coprire con il loro tiro di fiancheggiamento le cortine tra una torre e l’altra. Dumstein appartiene certamente al primo tipo. Anzi, ne è quasi un prototipo.


ROMANTICA VEDUTA – Dai resti delle mura e della fortezza, adagiati su una collina e raggiungibili tramite una scalinata, si domina il piccolo borgo lambito dal Danubio.
In passato la fortezza di Dumstein doveva essere un complesso di edifici di vaste dimensioni, come sembrano dimostrare i pur pochi resti. Su un cortile interno di forma quadrata si affacciavano la ‘cappella’, un grande palazzo e un altro edificio di dimensioni più ridotte.

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