mercoledì 29 dicembre 2010

Sans Souci - desiderio di pace e tranquillità


Dopo cinque faticosi anni di battaglie nella guerra di Slesia, Fedrico il Grande disse: “Lasciatemi vivere e godere la vita”. Questo desiderio di pace e tranquillità lo spinse a costruire un palazzo per le vacanze a Postdam, a sud di Berlino, dove trascorrere il tempo “senza pensieri” – traduzione del motto francese “sans souci” – e dedicarsi ai propri pensieri filosofici e musicali. Il risultato furono il palazzo di Sans Souci con il suo parco, un complesso definibile come la sintesi del Rococò tedesco.



Federico II (1712 – 1786) commissionò il progetto di una residenza per la villeggiatura all’architetto Georg Wenzeslaus von Knobelsdorff. Il lungo edificio semi-circolare centrale fu eretto sul modello delle “case per le vacanze” francesi e costruitto fra le vigne terrazzate di Postdam, fra il 1745 e il 1747. molte dimore furono edificate in quegli anni, inclusi il Neue Palas e il Belvedere. Federico Guglielmo IV (1795 – 1861) fece ampliare ulteriormente Sans Souci, con l’aggiunta dei giardini panoramici, terme romane, una fagianaia e la Chiesa della Gioia, da cui si può godere di uno splendido panorama sulle fontane nel parco, al di là di sei terrazze vitate, e, nella stessa direzione, sulle ampie scalinate che conducono alla cupola coperta di lastre di rame.


Le grandi finestre e le porte, contornate di statue raffiguranti baccanali realizzate da Frederick Christian Glume, insieme con la facciata dorata, danno grazia e fascino ad un edificio centrale, diversamente compatto. La struttura del giardino di fronte riflette le vigne terrazzate e il palazzo appare come il gusto coronamento del panorama.


L’ingresso si trova sul lato opposto della costruzione, dove un colonnato corinzio racchiude la corte principale, formando così un quadrante. Nel corpo centrale di Sans Souci vi sono solo dodici stanze, ciascuna decorata nel più raffinato stile rococò da von Knobelsdorff.



È facile immaginare gli ospiti di Federico arrivare con le proprie carrozze, attraverso la corte principale, e restare incantati di fronte all’impressionante sala d’ingresso, decorata in uno stile rococò addirittura esuberante, fatto di stucchi dorati, marmi e volte affrescate.






Se gli ospiti erano membri delle celebri “tavole rotonde” del re, venivano condotti nell’elegante Sala dei Marmi. In questa stanza elegante, ricca di marmi e di fregi dorati, il re – filosofo illuminista incontrava gli intellettuali di tutto il mondo, incluso il celebre Voltaire.



Quando il monarca non era impegnato in discussioni e dibattiti filosofici, trascorreva il proprio tempo nella meravigliosa Libreria, realizzata in legno di cedro, dove scriveva poesie o componeva musica, oppure si dilettava a suonare il flauto nella Sala della Musica, forse la più bella di tutto Sans Souci. Proprio in questa magnifica sala rococò, dagli smaglianti decori bianco e oro, diede alcuni dei suoi concerti da camera, immortalati da Adolph Menzel nel suo celebre “Concerto per flauto a Sans Souci”. Gli ampi specchi creano un’atmosfera magica, ampliando gli spazi e rispecchiando il verde del parco nella stanza.



I giardini, in origine, vennero disegnati in stile rococò, da von Knobelsdorff, che progettò ordinati tappeti floreali, specchi d’acqua regolari, sentieri geometrici e scorci prospettici. Nel 1816 l’intero parco fu riadattato in stile inglese e ogni pianta venne messa a dimora o impiantata in modo da creare un effetto naturaliforme. L’autore di questa riconversione fu il celebre paesaggista prussiano Peter Joseph Lenné.
Nel parco sorgono numerose costruzioni, come la Drachenhaus e il Klausberg Belvedere. Di quest’ultimo, distrutto da una bomba nel corso della Seconda Guerra Mondiale, rimangono solo le rovine del padiglione ellittico originario, costituito da due ordini di colonne sovrapposte. Da questo punto, la vista sul parco e sulle campagne dell’Havelland circostante lascia il visitatore senza fiato.


La Drachenhaus, sul pendio meridionale, fu realizzata nel XVIII secolo in stile cinese, e ripropone le forme di una pagoda a tre piani sovrapposti, con dragoni a ciascun angolo del tetto. Oggi è una coffee hause aperta durante l’estate.


La Chinesische Teehaus, in stile cinese rappresenta uno dei massimi esempi del Rococò e riflette chiaramente la passione, imperante all’epoca, per tutto ciò che era orientale. Il re stesso disegnò questo padiglione, costruito poi tra il 1754 e il 1757. il tetto riprende le forme di una tenda soretta da alberi di palma dorati, su cui emerge la cupola, sormontata da un mandarino d’oro con tanto di ombrellino cinese.
Ad ovest sorge l’imponente Neue Palas, che segna il confine del parco. Federico il Grande ne commissionò il progetto fra il 1763 e il 1769. il complesso doveva costituire il simbolo del potere prussiano e contenere quattrocento stanze distribuite su tre piani. Duecentotrenta lesene e quattrocentoventotto fra le statue e sculture ornano la facciata dell’edificio principale, dominato dall’alta cupola che sorge su un basamento cilindrico. Al di là si trovano locali di servizio e stalle costruiti nel medesimo stile, con scalinate e cupole, che danno loro l’apparenza di piccoli castelli.



Lo stile rococò dell’esterno del Neue Palas si riflette negli interni, per esempio della magnifica Sala di Marmo e nella Sala – Grotta, dove fossili e pietre rare adornano i muri. L’idea di trovarsi veramente in una grotta è favorita anche dalle nicchie decorate con vetri e coralli.
La Sala di Marmo è decisamente impressionante grazie al diaspro rosso che si alterna al marmo bianco di Carrara dei muri e del pavimento. Sia la Sala di Marmo che la grotta furono disegnate da carl von Gontard.
Nell’ala sud del Neue Palas si trova il teatro, usato solo in occasioni molto speciali.


Fonte: Castelli e Palazzi d'Europa; U. Schober

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