sabato 12 marzo 2011

Malcesine – La sentinella del Garda


Scenografico e affascinante, domina il lago di Garda arroccato su una altura rocciosa. Qui si succedettero vari dominatori, che se ne servivono sempre come riparo e strumento per il controllo del Benaco settentrionale. Vi soggiornò anche Goethe, che lo immortalò nel suo Viaggio in Italia.



LE DISAVVENTURE ITALIANE DEL VIAGGIATORE GOETHE – Il castello di Malcesine fu teatro di un divertente equivoco toccato a Goethe all’inizio del suo viaggio in Italia, e da lui riportato con umorismo. Giunto nella località gardesana dal Trentino – allora parte dei domini dell’imperatore Giuseppe II – si incantò verso sera a guardare lo stupendo panorama con il bel castello che lo dominava. Affascinato, cominciò a schizzarlo destando l’immediato sospetto dei gendarmi del luogo che ritennero quello straniero una spia mandata dall’imperatore per qualche missione antiveneziana.



UN PRESIDIO ANTICO – L’origine del castello di Malcesine è antica. La tradizione la fa addirittura risalire all’epoca longobarda. In ogni caso è quasi certo che nell’alto medioevo sorgesse, sul luogo oggi occupato dalla fortificazione, perlomeno un riparo per le popolazioni locali, un ricetto, come si usa dire. Questo fatto sembrerebbe mettere Malcesine in rapporto con la serie di fortificazioni di questo tipo sorte sulla sponda meridionale bresciana del lago di Garda (Bedizzole, Moniga, Padenghe), erette intorno all’XI secolo per proteggersi dalle devastanti scorrerie degli Ungheri.



IL COMPLESSO ATTUALE – L’insieme fortificato attuale è in gran parte frutto di un intervento d’epoca scaligera. Fu soprattutto Alberto della Scala (1277) a trasformare la precedente fortificazione in un solido castello signorile a controllo della parte alta del lago. Il complesso frutto di questi interventi è uno dei più scenografici castelli veneti. Ed è anche un buon esempio di tipico castello d’epoca gotica, con una voluta, compiaciuta verticalità, che va al di là della pur necessaria ricerca dell’altezza per ragioni difensive.



UNA SCALA VERSO IL CIELO – L’insieme castellano si arrampica sull’altura rocciosa fino al culmine rappresentato dall’altissima, snella torre superiore. L’insieme è molto articolato, derivando dalla stratificazione di vari edifici scalati lungo la roccia, dalla cosiddetta “casermetta” (l’edificio più basso) fino al mastio pentagonale che segna il vertice. I diversi edifici sono intervallati da una serie di cortili, a quote sempre maggiori. Tutto l’insieme si adegua alla tormentata orografia del luogo, dando origine a una fortificazione molto irregolare, ma di grande interesse architettonico e paesistico, oltre che di notevole efficienza bellica.



UN’ARCHITETTURA ARDITA E MOLTO DISPENDIOSA – L’alto mastio pentagonale di Malcesine è una rarità. Infatti se la forma pentagonale dava alla torre un notevole vantaggio in termini difensivi, presentando al nemico avanzate uno spigolo anziché una parete liscia – più facile quindi da scalare e da attaccare – è anche vero che era assai più costosa e complicata da realizzare. Ma anche più scomoda da utilizzare all’interno e meno solida nella struttura; motivi per cui veniva raramente utilizzata.



FORTIFICAZIONI SCALIGERE: UN NOTEVOLE PATRIMONIO – Benché spesso passata in secondo piano perché le fortune della dinastia costruttrice declinarono sotto la duplice spinta dell’espansionismo visconteo, da una parte, e veneziano dall’altra, l’architettura fortificata scaligera costituisce uno dei maggiori fenomeni fortificatori dell’Italia settentrionale, e uno dei più interessanti in assoluto. Le sue creazioni hanno uno stile costruttivo ed estetico immediatamente riconoscibile, perfettamente integrato nello spirito del tempo, oltre che di notevole efficienza militare. Il lago di Garda in particolare, considerato dalla famiglia veronese quasi un “mare interno”, era circondato da importanti e ben presidiate fortificazioni, che ne controllavano le varie zone.



NAVI IN MONTAGNA – Nel castello, utilizzato come sede mussale, c’è uno spazio, nel Museo della Pesca, dedicato al curioso, e oggi dimenticato, tentativo effettuato dai veneziani per attaccare il Trentino per via d’acqua. L’intenzione era quella di far arrivare alcune navi dall’Adriatico al lago di Garda. Risalito l’Adige, cinque galere e venticinque imbarcazioni minori, arrivarono a Ravazzone, furono trainate con i buoi e messe in acqua a Tòrbole, a monte delle fortificazioni trentine.
Il castello ospita oggi il Museo di Storia naturale del Garda e del Monte Baldo, con reperti provenienti da tutta l’area lacustre.


Una piccola ma interessante esposizione permanente è dedicata a Wolfgang Goethe, che rese celebre nel suo Viaggio in Italia il castello di Malcesine, raccontando la disavventura che gli capitò.
Spettacolare è il panorama che si gode dal castello, ma estremamente suggestivi anche gli scorci che si aprono via via agli occhi dello spettatore che risale dal borgo verso la sommità del castello stesso.
Altra interessante costruzione di Malcesine è il cinquecentesco palazzo del Capitani del Lago, attuale sede del Municipio. Ospitava in epoca veneziana i magistrati della “Gardesana dell’Acqua”, la piccola confederazione che univa i dieci comuni della riviera orientale del Benaco.




Altre info: Castello Malcesine

1 commento:

Trivago ha detto...

Ghoete aveva ragione, è molto suggestivo guardare il castello di Malcesine al tramonto con le anatre che nuotano li vicino.
Ho sempre visto il castello da fuori,mai all'interno.Magari quest'estate mi rifarò visto che è una delle mie mete preferite durante la bella stagione.
Ne hai fatto un bel post!

Ciao

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